Inconfondibile per il suo colore rosato, il salmone si differenzia dagli altri pesci anche per la particolare morbidezza della polpa, dovuta all’alto contenuto di grassi buoni, tra cui gli omega 3, un toccasana per il cuore. UN tempo era considerato un cibo di lusso riservato alle occasioni speciali. Oggi invece è molto diffuso, sia fresco sia in versione affumicata, ed è anche economico. Il motivo è semplice: è quasi tutto d’allevamento e proviene per circa il 50% dalla Norvegia, per il resto dalla Scozia e in misura minore dall’Irlanda. In commercio si trova anche il salmone pescato, selvaggio, meno grasso e più raro e costoso. Il salmone fresco d’allevamento, sempre eviscerato per obbligo di legge, si trova intero, se di piccola taglia, in tranci o a filetti. Se non avete l’esigenza di preparare un taglio in particolare, tenete d’occhio le offerte del giorno che si trovano in molti super: vi permetteranno di portare in tavola un buon piatto risparmiando fino al 40%. Intero o a tranci, una volta lavato, asciugato e avvolto nella pellicola, il salmone fresco si può tenere in frigo per 1 giorno e in freezer non oltre 2 mesi. Quello affumicato, una volta aperta la confezione si puo conservare in frigo per 5\6 giorni oppure congelare per non oltre 1 mese.
FILETTO: ricavato dalla parte finale del pesce, si trova con o senza pelle. Prima dell’uso, controllate che non abbia spine residue, toccandolo con le mani.
TRANCI: spessi 2 cm circa, si ottengono dalla parte centrale del pesce intero. Privi di spine, hanno solo un osso centrale che si stacca facilmente dalla polpa dopo la cottura.
TRANCETTI: spessi 2\3 cm circa, si tagliano verticalmente dalla parte centrale del filetto. Risultano più magri perchè hanno un solo strato di pelle.
BOCCONCINI: di solito si ottengono dalle parti finali del pesce. Già spellati, sono ideali per fare spiedini, sughi e risotti oppure da saltare in padella.

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