GALLETTA DOLCE ALLA CHANTILLY

  • 600 gr di pasta da pane lievitata
  • 1 uovo
  • 3 tuorli
  • 1 dl di panna
  • 100 gr di zucchero
  • 10 gr di zucchero a velo
  • farina
  • 80 gr di burro

Appoggia la pasta su un piano da lavoro infarinato e schiacciala. Fai un incavo, versa l’uovo e 2 tuorli e sbatti con la forchetta. Aggiungi 50 gr di burro fuso e 70 gr di zucchero. Impasta per ottenere un composto morbido che si attacca alle mani. Fai una palla, spolverizzala di farina, lasciala 1 ora al tiepido in una ciotola infarinata coperta. Stendila. Fodera 4 stampi mono porzione rivestiti di carta forno e rialza il bordo. Monta la panna con lo zucchero a velo. Punzecchia il fondo della pasta con la forchetta, aggiungi uno strato di panna, spennella il brodo con il burro fuso e il tuorlo rimasti e cospargi con lo zucchero. Fai dorare le gallette in forno a 200° per 10 minuti.

RICOTTA VACCINA

La ricotta vaccina è realizzata in tutta Italia. Diversamente da quelle ovine e caprine, non ha produzioni Dop o Igp, ma vanta 2 zone d’eccellenza: l’Emilia Romagna, dove nasce una ricotta Pat, prodotto agroalimentare tradizionale italiano, e il Piemonte, patria del Seirass, una ricotta straordinaria arricchita con latte intero, anch’essa Pat. Protagonista di pastiera, cassata, sfogliatelle e cannoli, la ricotta si trasforma in dessert veloce con un filo di miele, cacao, polvere di caffè, cannella, marmellata. Nel mondo del salato partecipa a innumerevoli sughi e ripieni. E’ straordinaria al naturale accostata semplicemente a un pane ferrarese, o con poca mollica. Nutriente e magra, si dice di lei. L’alternativa ideale per chi vuole, o deve, stare leggero. Ma è davvero così? Dipende dal tipo di ricotta, nel caso di quella vaccina è verissimo. Con un apporto medio del 10 % di grassi e di sole 146 calorie per etto, è decisamente un cibo dietologically correct.  Ma non è un formaggio. Secondo la classificazione ufficiale, un formaggio deriva dalla coagulazione della caseina del latte, mentre la ricotta si ottiene dalla coagulazione delle proteine del siero, avanzo della caseificazione, ed è quindi genericamente definita latticino. Tutto il processo richiede una doppia cottura, quella del latte e quella del siero, da cui ri-cotta. Uno scarto molto speciale, un ranocchio che torna principe, se pensiamo che le sue proteine nobili, hanno un valore biologico più alto di quelle del formaggio stesso e persino della carne. All’acquisto controlla che abbia colore bianco perlaceo e profumo di latte. Un odore appena acido o una venatura giallo chiaro sulla superficie sono segnali di stanchezza. A casa conservala nella parte meno fredda del frigo. Se sfusa, si mantiene 3 giorni al massimo. In cucina falla sgocciolare a lungo se la usi sulla pizza, al contrario, sfrutta il suo siero se vuoi condire la pasta. Per i dolci e le farciture meglio passarla al setaccio: sarà più omogenea nell’impasto.

FRITTATA ALLEGRA

  • 6 uova
  • 150 ml di panna liquida
  • sale
  • pepe
  • 1 cucchiaio di olio di oliva
  • 1\2 cipolla rossa tagliata a fettine sottilissime
  • 300 gr di patate tagliate a dadini e cotte al vapore
  • 3 foglie di cavolo riccio sminuzzate finemente
  • 60 gr di piselli sgusciati
  • 60 gr di groviera grattugiato

Scalda il forno a 200°. Versa le uova e la panna in un’insalatiera, pepa e sbatti vigorosamente. Scalda l’olio in una casseruola da forno a fuoco medio e soffriggi la cipolla. Aggiungi le verdure e versa il composto delle uova. Cuoci per 2 minuti, cospargi con il groviera e inforna per 10\15 minuti. Togli la frittata dal forno e lasciala riposare per 5 minuti prima di tagliarla.

 

BRACCIALETTI ROSSI di Albert Espinosa

Albert Espinosa ha compiuto un miracolo: malato di cancro per 10 anni, è riuscito a guarire, trasformando il male in una grande esperienza. A guardarlo è lui stesso miracoloso, capace di contagiare gli altri con la propria vitalità. Albert Espinosa racconta in questo libro esemplare la propria giovinezza segnata dal tumore: più di un diario, più di una testimonianza, è una raccolta di tutto ciò che la sua condizione gli ha insegnato. E non c’è niente di astratto o dolente in queste pagine, ma la semplice volontà di mettere in pratica tutta la bellezza di quelle lezioni: come capire all’improvviso che perdere una parte di sè non è una sottrazione di vita, ma l’occasione per guadagnarne di più. In 23 capitoli, che non a caso vengono chiamati scoperte, Albert Espinosa mostra come unire la realtà quotidiana ai sogni più segreti, come trasformare ogni istante di vita, anche il più cupo, in un momento di gioia.

 

PENNETTE PICCANTI ALLE VONGOLE E ZAFFERANO

  • 320 gr di pennette rigate
  • 1 vasetto di vongole da 100 gr
  • 1 vasetto di vongole con la conchiglia da 200 gr
  • vino bianco
  • 2 spicchi di aglio
  • 1 cucchiaino di zafferano
  • prezzemolo
  • peperoncino in polvere
  • olio extra vergine di oliva
  • sale

Sbuccia l’aglio, affettalo e fallo rosolare a fuoco dolce per 3-4 minuti in un tegame con 6 cucchiai di olio e un pizzico di peperoncino. Aggiungi il liquido di conservazione delle vongole, 1\2 bicchiere di vino e fai addensare il fondo a fiamma vivace per qualche minuto. Elimina l’aglio, aggiungi tutte le vongole, lo zafferano, un’altra spolverizzata di peperoncino, una manciata di prezzemolo tritato e prosegui la cottura per pochi istanti. Nel frattempo cuoci la pasta in acqua poco salata, scolala al dente, condiscila con il sughetto e servila ben calda.

 

MELA GOLDEN ALTO ADIGE IGP

Ha il marchio IGP, indicazione geografica protetta, dal 2005 ed è riconosciuta in tutta Europa come specialità regionale. Ha una pezzatura medio grande di 170/190 gr e una resistenza notevole allo stoccaggio, al trasporto e alla conservazione domestica. a buccia gialla, con polpa succosa, aromatica, zuccherina e delicatamente aspra, la Golden Delicious è la mela più diffusa in Italia e nel mondo. La sua origine non è dovuta a sintesi forzate in laboratorio, come accade per molte varietà, ma ad un incrocio spontaneo tra pollini di 2 varietà preesistenti. Tutto questo è avvenuto negli Stati Uniti a fine 800 e, da allora, la Golden ha avuto una rapida diffusione. In Alto Adige, in particolare, le sue apprezzate caratteristiche organolettiche sono esaltate dal microclima fortemente favorevole: primavera piovosa ed estate e autunno assolati, con buona escursione termica tra il giorno e la notte. Non a caso le coltivazioni altoatesine sono considerate a buon diritto il più grande meleto d’Europa, 18000 ettari frazionati in piccoli appezzamenti. In casa queste mele si mantengono a lungo, anche 15 – 20 giorni, in luogo fresco, allargate in una cassetta senza sovrapporle, in modo che possano respirare, e con il picciolo rivolto verso il basso. E’ la mela più utilizzata per torte, crumble e confetture,  ma è apprezzata anche in versione salata: a crudo per accompagnare salumi e formaggi; in cottura nei fondi di selvaggina e con carne di maiale.

DHAL DI LENTICCHIE ROSSE

Riunisci in una padella anti aderente 1 spicchio di aglio sbucciato, 1 peperoncino a pezzetti e lo zenzero grattugiato. Lascia stufare, aggiungi la curcuma e prosegui la cottura per 3- 4 minuti. Versa le lenticchie, fai insaporire e unisci 2 dl di brodo caldo. Corpi e cuoci altri 30 minuti. Mescola i legumi con un cucchiaio di legno fino ad ottenere una crema. Regola di sale, trasferisci in una ciotola, condisci con olio evo e semi di cumino tostati e guarnisci con cipolla rosolata e coriandolo fresco.

SOVRACOSCE DI POLLO AGLI AGRUMI

  • 4 sovracosce di pollo o 8 se sono piccole
  • 1 arancia non trattata
  • 2 limoni non trattati
  • 1 mazzetto aromatico
  • 2 bicchieri di vino bianco secco
  • 2 scalogni
  • 4 cucchiai di marsala
  • 2 cucchiai di brandy
  • 1\2 cucchiaio di zucchero di canna
  • 1 bicchiere di brodo vegetale se necessario
  • olio oliva extra vergine
  • sale
  • pepe preferibilmente della Giamaica

Scaldate un filo di olio in una pentola quindi fatevi rosolare le sovra cosce. Se possedete una pentola a triplo fondo, scaldatela senza condimento e fatevi rosolare le sovra cosce. Una volta rosolate, eliminate il grasso in eccesso, aggiungete lo scalogno affettato e il mazzetto aromatico, 2 cucchiai di olio e rosolate ancora un poco. Sfumate con i 3\4 del vino bianco, fatelo evaporare completamente quasi a fare una seconda rosolatura poi unite il succo di un limone e mezzo e di mezza arancia. Salate e pepate. Cuocete per almeno un’ora con fiamma al minimo e tegame coperto. Se il coperchio è a tenuta e la fiamma bassa non dovrebbe essere necessario aggiungere brodo. SE invece tendesse ad asciugare troppo, aggiungete un poco di brodo vegetale. Nel frattempo, sbollentate 2 volte la scorza pelata dell’arancia e di 1\2 limone quindi fate caramellare lo zucchero di canna, aggiungetevi il succo di 1\2 limone e di 1\2 arancia, il marsala e il brandy, il restante vino bianco e cuocetevi le scorze tagliate a julienne per 5 minuti. Uniteli quindi al pollo negli ultimi 10 minuti di cottura.

 

PAIN PERDUE CON CONFETTURA EXTRA DI CILIEGIE

  • 150 gr di confettura di ciliegie
  • 1 filoncino di pane raffermo
  • 2 uova
  • 5 dl di latte
  • 30 gr di burro
  • qualche cucchiaino di zucchero

Affettate un filoncino di pane raffermo e immergete le fette in 2 uova sbattute con 1\2 litro di latte; sgocciolatele e doratele, da entrambe le parti, passandole per pochi minuti in padella con 30 gr di burro. Toglietele dal recipiente con una paletta, cospargetele di zucchero e mettete su ciascuna un generoso cucchiaio di confettura di ciliegie. Potete servire il dolce con qualche ricciolo di panna.

Risultati immagini per immagine confettura di ciliegie

RECORD POSITIVI

Da una recente indagine, Monza, con una dispersione dell’ 11% dell’acqua potabile contro una media nazionale del 30%, risulta essere la città italiana più virtuosa nella gestione degli acquedotti. Novara primeggia nel riciclo dei rifiuti, Padova nei percorsi ciclabili, Firenze nella superficie di isole pedonali e di zone a traffico limitato.