PASTA FREDDA CON BUFALA E FILETTI DI SGOMBRO

  • 350 gr di pasta corta tipo vesuvio
  • 300 gr di mozzarella di bufala affumicata
  • 200 gr di pomodorini
  • 50 gr di pane secco grattugiato grosso
  • 2 spicchi di aglio
  • 1 scatola di filetti di sgombro grigliati sott’olio
  • 1 cucchiaio di salsa di soia
  • 1 cucchiaio di aceto balsamico
  • 2 cucchiaini di crema di peperoncino
  • 1\2 cucchiaino di sale affumicato
  • origano secco
  • olio extra vergine di oliva
  • sale
  • pepe

Taglia a metà i pomodorini e condiscili con una salsina preparata con 4 cucchiai di olio, crema di peperoncino, aceto balsamico, la salsa di soia e l’aglio non sbucciato e schiacciato. Dora in padella il pane grattugiato con 1 cucchiaio di olio, mescolalo in una ciotola con il sale affumicato, una macinata di pepe e origano. Lessa la pasta, scola e raffreddala sotto l’acqua. Condisci con i dadini di mozzarella di bufala, i pomodorini, la salsa, gli sgombri sgocciolati e spezzettati. Completa con il pane tostato all’origano e un filo di olio.

POLLO ALLA CACCIATORA

  • 1 pollo ruspante
  • 3 spicchi di aglio
  • 3 rametti di rosmarino
  • 10 pomodorini rossi freschi
  • zenzero in polvere qb
  • curry in polvere qb
  • 60 ml di vino bianco
  • 60 ml di acqua
  • 2 prese di sale

Disponi il pollo in una ciotola e sala. Aggiungi l’aglio pelato e tritato, il rosmarino, i pomodori lavati e tagliati a pezzetti ed il vino. Lascia insaporire il tutto in frigo per almeno 2 ore, coprendo con della pellicola. Metti poi il tutto in una casseruola ed inizia a cuocere a fuoco medio aggiungendo le spezie. Aggiungi poi l’acqua e copri con un coperchio. Quando il composto inizia a bollire abbassa il fuoco e cuoci per altri 40 minuti, mescolando ogni tanto. Completa la cottura della carne lasciandola rosolare, togliendo il coperchio ed alzando la fiamma così da far addensare il liquido di cottura.

LINGUINE CON VONGOLE VERACI

  • 1 Kg di vongole veraci
  • 320 gr di linguine
  • 1 avocado
  • 2 spicchi di aglio
  • 1 rametto di prezzemolo
  • 2 cucchiai di semi di sesamo
  • 1\2 limone
  • 2 cucchiai di olio extra vergine di oliva

Risciacqua più volte 1 Kg di vongole veraci in acqua fredda, in modo da eliminare completamente la sabbia. In una padella soffriggi 2 cucchiai d olio, 2 spicchi di aglio, aggiungi le vongole e copri. Lascia cuocere per pochi minuti fino a quando si saranno aperte. Spolverizzale con 1 rametto di prezzemolo tritato e mantenete al caldo. Sbuccia 1 avocado, taglialo a dadini, quindi condiscilo con 1 cucchiaio di olio e il succo di 1\2 limone. Fai tostare per pochi minuti 2 cucchiai di semi di sesamo in una piccola padella antiaderente. Cuoci 320 gr di linguine al dente, scolale e passale per 2 minuti a fuoco vivace nella padella insieme con le vongole. Spegni il fuoco, aggiungi i dadini di avocado, cospargi con il sesamo tostato e servi subito.

POLLO ARROSTO CON PAPRICA AFFUMICATA E ORIGANO

  • 2 polletti, 800 gr ciascuno
  • 2 scalogni
  • 1 spicchio di aglio
  • 1 cucchiaio raso di paprica affumicata
  • 250 ml di birra
  • 1 mazzetto di origano fresco
  • 400 gr di fagiolini
  • 100 gr di feta
  • olio extra vergine di oliva
  • sale
  • pepe in grani

Taglia i 2 polletti a metà lungo il dorso, puliscili con una forbice robusta o un trinciapollo, schiacciali per appiattirli e fissali con degli stecchini di legno lasciati a bagno per mezz’ora perchè non brucino in cottura. Prepara la marinata con la birra, 4 cucchiai di olio, 1 scalogno tritato, lo spicchio di aglio schiacciato, la paprica e qualche grano di pepe pestato: versala sui polletti e fai insaporire per 1 ora al fresco. Sgocciolali dalla marinata e sistemali su una gratella in una teglia con sotto qualche rametto di origano. Sala e inforna a 200à per 40 minuti, bagnando ogni tanto con un po di marinata. Lessa i fagiolini in acqua salata e raffreddali in acqua e ghiaccio. Affetta lo scalogno e immergilo in acqua fredda. Sbriciola la feta nel mixer con 2 cucchiai di olio, 100 ml di acqua e frulla. Servi i polletti con foglioline di origano e i fagiolini conditi con la salsa di feta e lo scalogno affettato.

PANINO RICERCATO CON PARMIGIANO DOP

Mixa con una frusta in una ciotola 200 gr di farina 00, la scorza di 1 limone, sale, pepe bianco, foglie di maggiorana, timo, 330 gr di acqua, 50 gr di birra chiara. Passa 4 cotolette di petto di pollo a quadrotti, 300 gr circa, prima nella farina di semola, poi nella pastella e quindi nel pangrattato macinato grosso. Lascia riposare su una gratella, fai la salsa affettando sottile una foglia grande di basilico e mescolala alla maionese. Friggi le cotolette e inforna 4 panini da hamburger divisi a metà pochi minuti. Sulla metà inferiore di ogni panino sistema la cotoletta, 10 gr di rucola, 20 gr di scaglie di parmigiano reggiano, 1 fetta di pomodoro e un po di salsa al basilico. Richiudi e servi.

FRUTTA ESSICCATA

Con la sua polpa zuccherina e profumata, la frutta essiccata regala il sapore dell’estate anche in pieno inverno e, spesso, un tocco di esotismo. Infatti, oltre ai frutti più comuni come fichi, prugne, mele o albicocche, in commercio si trovano molti prodotti di paesi lontani. I datteri, che importiamo soprattutto dalla Tunisia, sono i più noti, ma i frutti del momento sono quelli tropicali, ananas, mango e papaya, sempre più diffusi soprattutto durante le feste. Mediamente, gli italiani amano la frutta essiccata. Il prodotto preferito è l’uva sultanina, ma anche il consumo delle prugne è in crescita mentre è stabile quello dei datteri e delle albicocche. L’essiccazione è una tecnica di conservazione antica e molto diffusa, perchè in antichità il calore del sole è stato utilizzato per disidratare i frutti freschi e conservarli per i mesi invernali. La riduzione del tasso di umidità può essere effettuata in vari modi. Quello tradizionale consiste nell’esporre il frutto all’aria e al sole per un periodo di tempo più o meno lungo e viene usato ancora oggi per alcuni prodotti, come datteri, fichi e uva sultanina. La tecnica moderna invece mette i frutti ad essiccare in ambienti riscaldati artificialmente con aria calda o in apposti forni. Prima della disidratazione, i frutti tropicali e i datteri vengono immersi in una soluzione di acqua e zucchero che serve a prolungarne la conservazione. Uno dei maggiori problemi della frutta essiccata è proprio quello della conservazione. Per questo, spesso si usano conservanti di solito anidride solforosa o i suoi sali, impiegati anche in enologia, che impediscono lo sviluppo di muffe e neutralizzano gli enzimi che farebbero marcire la frutta e ne deteriorerebbero il colore. Ecco perchè le albicocche secche non trattate hanno una tinta marroncina ben diversa dall’arancione brillante di quelle addizionate con anidride solforosa o biossido di zolfo. Questi conservanti, indicati in etichetta con sigle che vanno da E220 a E227 e per cui la legge ha stabilito i valori massimi utilizzabili, a dosi moderate non creano problemi. L’importante è non superare il limite quotidiano di 0.7 mg per kg corporeo perchè possono provocare mal di stomaco o emicranie in soggetti particolarmente sensibili. Alcuni consigliano di sciacquare la frutta per eliminare i conservanti, ma in realtà l’acqua non ha effetto su queste sostanze. Determinati frutti inoltre, soprattutto il mango e la papaya, possono contenere coloranti e aromi per esaltarne il gusto e il colore. Non c’è da preoccuparsi, invece, se i fichi secchi diventano biancastri in superficie: è semplicemente lo zucchero, di cui questi frutti sono ricchi, che con il tempo tende a cristallizzarsi. L’essiccazione, eliminando gran parte dell’acqua presente nei frutti, concentra i nutrienti, come gli zuccheri, i minerali, le vitamine e le fibre. Ecco perchè la frutta essiccata è un cibo ad alta densità nutrizionale, ricchi di antiossidanti che combattono l’invecchiamento e numerose malattie. Per esempio, le albicocche sono l’elemento naturale con il più alto tenore di fibra che riduce il rischio di malattie cardiache e di alcune forme di tumore; inoltre, mangiandone 5 si copre il fabbisogno giornaliero di betacarotene, prezioso per la salute degli occhi e della pelle. Invece i fichi secchi contengono più calcio del latte che, aiutato dal fosforo, si fissa meglio nelle ossa. Le prugne secche sono l’alimento più ricco di antiossidanti mentre i datteri abbondano di potassio e di ferro. Naturalmente, anche il valore energetico della frutta essiccata è elevato, 230-300 calorie per etto: per questo non va considerata un’alternativa alla frutta di stagione o un fine pasto ma un vero e proprio alimento, oppure una merenda o uno spuntino spezza fame sano e nutriente.

ATTACCARE IL CAMPANELLO AL COLLO DEL GATTO

Elaborare un piano in teoria perfetto, chiarissimo ed efficace, ma in pratica difficilissimo o impossibile da realizzare. Il detto si ricollega ad una favola di La Fontaine. L’autore racconta che un giorno i topi, approfittando dell’assenza del gatto, si riunirono in assemblea e decisero di attaccare un campanello al collo del gatto per essere avvertiti della sua presenza. ” Bene! Bravo! Bravissimo! Stupendo!”, ma all’atto pratico, non si trovò nessuno che avesse avuto il coraggio di andare ad attaccare il campanello al collo del terribile nemico.

PEPERONI

Gialli, rossi e verdi: i peperoni hanno forme e sapori differenti. I preferiti in cucina, specie nelle ricette che li prevedono crudi, sono quelli della varietà dolce. Riconoscere quelli freschi è facile: si presentano turgidi, con la pelle ben tesa, il picciolo brillante e ben attaccato. In più, hanno un odore gradevole. Una volta a casa, si conserva in frigo per 5 giorni. Per conservare invece quelli piccoli e piccanti puoi seccarli, poi macinali e quindi riporli in vasetti di vetro. Dai peperoni si ottiene anche la paprica, tramite l’essiccazione e la macinatura della polpa privata dei semi; e proprio per l’essenza di questi ultimi, la parica non è una spezia piccante. 31 Kcal per 100 gr di peperoni. I peperoni non sono indigesti, anche se contengono sostanze come cellulosa e solanina difficili da assimilare, che si trovano solo nella buccia e nei semi: per non avere problemi basta eliminarli.

TARTE ALLE FRAGOLE E MENTA

  • 250 gr di biscotti all’avena
  • 100 gr di burro
  • 1 mazzetto di menta

PER LA CREMA DI FRAGOLE:

  • 600 gr di fragole
  • 200 gr di zucchero
  • 50 gr di maizena
  • 1.5 dl di panna fresca
  • 20 gr di zucchero a velo

Sciogli il burro sulla fiamma bassissima e lascialo intiepidire. Frulla i biscotti nel mixer, versa a filo il burro, aggiungi una decina di foglie di menta ben lavate e frulla gli ingredienti fino ad ottenere un trito fine. Rivesti lo stampo con carta da forno e, con l’aiuto del dorso di un cucchiaio compatta il trito di biscotti ottenuto sul fondo e sui bordi. Trasferisci lo stampo in frigo. Tieni da parte 100 gr di fragole, lava e monda le rimanenti, frullale con lo zucchero e cuocile su fiamma bassa fino all’ebollizione. Unisci la maizena sciolta con 3 cucchiai di acqua e cuoci la crema su fiamma bassissima per 7-8 minuti fino a che si addensa. Lasciala intiepidire mescolando spesso e versala nella base di biscotti. Trasferisci nuovamente lo stampo in frigo e fai raffreddare del tutto. Monta la panna con lo zucchero a velo e spalmalo sulla torta, decora a piacere con le fragole tenute da parte, lavate e affettate, e qualche foglia di menta spezzettata.

UNA VICINANZA DI TROPPO

Allo scrittore e diplomatico messicano Carlos Fuentes, dichiarato dalle autorità americane persona non gradita, quando gli accadde di non ottenere il permesso di scendere a terra a Puerto Rico, esclamò irritato: ” Noi messicani ci siamo sempre chiesti perchè mai un popolo come il nostro, così vicino a Dio, debba essere anche così vicino agli Stati Uniti”.