Metri di carta e sacchetti strappati, appallottolati e buttati nella spazzatura un attimo dopo averli ricevuti: se anche tu sei tra quelli che preferiscono riciclare invece di gettare via, quest’anno prova a cimentarti nell’arte giapponese del furoshiki. Si tratta di un modo antico e sostenibile di avvolgere i regali con un panno, una sciarpa, un foulard, o un qualsiasi pezzo di stoffa di forma quadra, dal cotone alla seta. In origine semplicemente un modo pratico per trasportare un carico, oggi una raffinata forma di confezione regalo. Esistono infiniti modi di avvolgere, ma quelli principali sono 3, in base ai nodi necessari per chiudere il pacchetto. Se vuoi cimentarti puoi trovare in rete decine di appositi tutorial: impara la tecnica base e poi via libera alla fantasia.
Mese: febbraio 2022
CHIPS DI SPINACI CON SALSA ALL’ERBA CIPOLLINA
PER LA SALSA:
- 250 gr di yogurt greco
- 3 cucchiai di salsa tahina
- 1\2 limone
- 1 mazzetto di erba cipollina
- olio extra vergine di oliva
- sale
- pepe
PER LE CHIPS:
- 30 piccole foglie di spinaci
- 1 cucchiaio di semi di sesamo
- olio extra vergine di oliva
- sale
- pepe
Prepara la salsa: versa in una ciotola lo yogurt, la tahina, 1 cucchiaio di succo di limone e 1 di olio. Mescola diluendo con poca acqua per ottenere una consistenza non troppo fluida. Sala, pepa e unisci abbondante erba cipollina tritata. Fai le chips: raccogli le foglie di spinaci in una grossa ciotola e condiscile con un cucchiaino di olio. Rigirale a lungo con le mani in modo che risultino uniformemente velate di olio. Sistemale su una placca foderata con carta forno senza sovrapporle e cuocile in forno già caldo a 160° per 10-12 minuti, finchè saranno croccanti. Tosta i semi di sesamo in un padellino e poi tritali in un cutter con sale e pepe. Cospargi gli spinaci con il trito e servili con la salsina.
MUFFIN VEGAN AL CIOCCOLATO
- 150 gr di farina 00
- 50 gr di cacao amaro
- 12 gr di lievito per dolci
- 100 gr di farina di mandorle
- 150 gr di zucchero di canna
- 220 gr di latte vegetale
- 60 gr di olio di semi
- 120 gr di yogurt di soia
- 10 gr di succo di limone
- 100 gr di cioccolato fondente vegan
- sale
Raccogli in una ciotola capiente tutti gli ingredienti secchi: la farina 00, il cacao e il lievito setacciati, la farina di mandorle, lo zucchero di canna e un pizzico di sale. Mischia con la frusta fino a rendere il composto omogeneo. In un’altra ciotola versa tutti gli ingredienti liquidi: il latte, l’olio, lo yogurt e il succo di limone. Mescola con la frusta. Unisci gli ingredienti liquidi e quelli solidi e amalgama per ottenere un impasto liscio e vellutato. Trita il cioccolato, uniscine metà al composto e mescola con delicatezza. Inserisci nello stampo per muffin dei pirottini e, con un sac a poche o con un cucchiaio, riempili fino a 3\4 della loro capienza. Decora la superficie dei muffin con il restante cioccolato tritato. Cuoci in forno statico preriscaldato a 185° per 18-20 minuti nel ripiano centrale. Fai la prova cottura con uno stuzzicadenti, non deve essere umido, sforna e lascia raffreddare.
PERA DECANA
Si riconosce subito per il caratteristico sigillo di ceralacca rossa sul picciolo. UN tempo serviva a prevenire l’avvizzimento dei frutti, mentre oggi, per via delle moderne tecniche di conservazione in apposite celle frigorifere dopo la raccolta, ha una funzione soprattutto estetica e di identificazione di questa varietà pregiata. La Decana, infatti, è apprezzata come una delle pere migliori per il consumo fresco: tondeggiante, grossa, circa 250 gr, e con la buccia sottile, ha una polpa molto fine che, a completa maturazione, diventa succosa e fondente, di gusto dolce e aromatico, eccellente. Piuttosto delicata, si ammacca facilmente, per questo spesso si trova in vendita avvolta nella carta. Le coltivazioni sono concentrate in Emilia, provincie di Ferrara, Bologna, Modena, regione che produce il 66% delle pere italiane e dove la Decana, insieme ad altre 7 varietà, è protetta dall’Igp. Viene commercializzata fino alla fine di aprile. Se al momento dell’acquisto le pere sono troppo dure, tenetele a temperatura ambiente all’interno di un sacchetto di carta per 2-3 giorni.
IL FIENO CALDO
Da tempo si è constatato come il fieno abbia proprietà termiche molto più alte della lana. Ecco perchè i lapponi, al posto delle calze, imbottiscono di fieno i propri stivali e sopportano, così senza soffrire, un freddo di decine di gradi sotto lo zero.
CURIOSITA’
Le moto sono una grande passione degli italiani, ma, a quanto pare, anche delle autorità di Shangai, grande e popolosa città della Cina. Di recente, infatti, la polizia stradale di Shangai, ha acquistato 4 moto di grossa cilindrata di fabbricazione svedese, che sono in grado di trainare anche veicoli del peso di 2 tonnellate e mezzo. Queste supermoto vengono utilizzate come carri attrezzi, dato che sono in grado di raggiungere agevolmente, anche nel traffico più caotico, i mezzi in panne e di portarli in officina. Per Shangai queste moto si sono rivelate subito insostituibili: basti pensare che sulle tangenziali e sulle sopraelevate di questa città, ogni giorno 50 veicoli rimangono bloccati per guasti o incidenti.
CEREALI ANTICHI DA RISCOPRIRE
Avena, miglio e amaranto possono essere valide alternative al classico frumento, che vale la pena introdurre nella tua alimentazione per renderla più varia. L’avena, dall’alto potere saziante è l’ingrediente base per il porridge, piatto simbolo della colazione anglo sassone. L’amaranto è una pianta antichissima originaria del Messico; si può consumare sotto forma di farina, snack, muesli. Il miglio, dal sapore dolce e delicato, regola la pressione sanguigna grazie a potassio e magnesio e stimola la cheratina, alleata di capelli e unghie.
PROVA IL PLOGGING
Invasi dalla plastica le coste e soprattutto i mari rischiano di soffocare. Ogni anno nel mondo produciamo 300 milioni di tonnellate di plastiche e una buona parte si riversa negli oceani. Di questo passo entro il 2050 nei mari la plastica sarà più diffusa degli esseri viventi. Un problema enorme che richiede una risposta: ridurre velocemente e sensibilmente il consumo, e di conseguenza la produzione, di plastica, ma anche raccogliere quella dispersa nell’ambiente. Approfittando delle vacanze estive per praticare il plogging sulle spiagge e lungo i sentieri meno battuti. Il termine deriva dall’unione della parola inglese jogging con il termine svedese plocka upp, che significa raccogliere, e definisce l’attività che somma alla passeggiata la raccolta dei rifiuti. Una pratica salutare per l’uomo e per il pianeta che si va diffondendo velocemente nel mondo.
ALEX DEL PIERO, IL PINTURICCHIO CON IL NUMERO 10
I ragazzi degli anni 80, cresciuti a pane e cartoni animati giapponesi, sognavano un giorno di diventare grandi campioni di calcio sulla scia dei loro eroi televisivi, come in Holly e Benji. Alessandro Del Piero sarebbe stato un perfetto protagonista dei cartoni animati! In primo luogo per il suo speciale gol alla Del Piero, con tanto di parabola a rientrare partendo dall’apice sinistro dell’area di rigore, un marchio di fabbrica insomma, e poi per il suo carattere leale, altruista e ottimista, qualità fondamentali per un vero fuoriclasse, reale o virtuale che sia. Se gli eroi dell’animazione non fossero bastati, ci avrebbero pensato i campioni in carne e ossa a far sognare i piccoli calciatori in erba. Erano gli anni dei trionfi della nazionale azzurra di Dino Zoff, che nel 1982 aveva alzato la Coppa del Mondo con un gesto che sarebbe entrato nella storia del calcio e un ragazzino come il nostro Del Piero non poteva restare indifferente, anche se aveva solo 6 anni all’epoca, all’entusiasmo che quello sport trasmetteva. Nato a Conegliano nel 1974, Alessandro aveva iniziato a giocare a calcio da piccolo, nella squadretta del suo paese, San Vendemiano, dove aveva fatto le scuole medie. Era evidente che il ragazzino aveva talento, ma valutare le piccole promesse di quell’età in grado davvero di superare tutti gli ostacoli che la carriera sportiva comporta richiede molta lungimiranza. Nel 1991 qualcuno pensò che avesse le carte in regola per avviarlo nelle serie principali e venne arruolato dal Padova in serie B. Militò nella squadra veneta per 2 stagioni, quindi si decise che era pronto per la prima serie e furono molte le società che trattarono per averlo, ma alla fine ebbe la meglio la Juventus, che sborsò 5 miliardi del vecchio conio pur di accaparrarselo. Diviso tra la primavera e la prima squadra, ci impiegò un po per convincere l’allenatore che era maturo per la sua permanenza nel gruppo principale, ma dopo una tripletta al Parma le porte gli si spalancarono. Nel giro di un paio di stagioni ebbe modo di dimostrare tutto il suo potenziale come attaccante, eccellendo per senso tattico e fantasia. IL 1995 fu un anno importante: vinse il suo primo scudetto con i bianconeri, si aggiudicò con i compagni la Coppa Italia e inaugurò la maglia azzurra con la prima partita in nazionale. Fu proprio allora che l’avvocato Agnelli lo soprannominò Pinturicchio, paragonandolo al celebre pittore umbro del 400 noto per l’accezione decorativa delle sue opere, la stessa bellezza artistica con cui Del Piero confezionava i suoi gol. Fu quasi naturale che la stagione successiva venisse messa in secondo piano l’altra punta di diamante della Juve, Roberto Baggio, in favore del veneto più giovane che doveva sentirsi in obbligo di ricambiare tanta stima. E i risultati non tardarono a piovere copiosi, coronati da scudetti e vittorie in diverse coppe internazionali fino all’acclamazione del 1998 a migliore calciatore italiano, titolo che si aggiudicherà una seconda volta a distanza di 10 anni. La stagione successiva fu compromessa da un infortunio grave al ginocchio che lo tenne lontano dal campo per 9 mesi e quando tornò a giocare sembrava aver perso lo smalto di un tempo. Ci impiegò un po per riprendere fiducia. Comunque era solo una questione di tempo e infatti nel 2001 tutto il suo impegno e il suo talento sbocciarono in una serie di prestazioni brillanti che gli permisero di terminare il campionato siglando 21 gol e di avere in premio la fascia di capitano. La sua carriera proseguiva sempre ai massimi livelli e nel 2004 il suo nome fu inserito nella prestigiosa Fifa 100, la lista dei migliori calciatori di calcio viventi; nemmeno l’esplosione di calciopoli e lo scandalo che coinvolse la sua società, con il conseguente declassamento in B, riuscirono a scalfire il suo impegno, la sua fedeltà e un senso del dovere ammirevoli. Il 2006 fu anche l’anno in cui divenne campione del mondo poichè, nonostante tutto il caos intorno alla Juventus, si era meritato la convocazione in nazionale. La squadra, trainata dal suo capitano, ritornò in serie A come se non se ne fosse mai andata e proseguì il suo cammino mietendo vittorie su vittorie. Alla fine saranno 6 gli scudetti vinti con la Juve. Nel maggio del 2012, dopo una ventennale carriera in bianconero con il record per il maggior numero di gol messi a segno con la stessa squadra e per il maggior numero di presenze, disputa la sua ultima partita con la Juventus comunicando il suo ritiro dal calcio. Tuttavia a settembre annuncia la sua partenza per l’Australia ingaggiato dal Sidney FC: una nuova avventura per questo straordinario campione di casa nostra.
FRUTTA SECCA
La frutta secca a guscio in cucina fa venire subito in mente il natale: perchè è un’antica tradizione consumarla durante le feste, è l’ingrediente di molti dolci tradizionali e conferisce quel tocco in più di eleganze alle diverse pietanze. Considerati un peccato di gola, noci, nocciole, mandorle, pistacchi, anacardi, macadamia, sesamo, pecan e cosi via, fanno parte di una categoria di alimenti a elevata densità energetica. Per questo, è necessario un consumo controllato che non incida sul peso, ma senza trascurare questa fonte alimentare ricca di proteine di alto valore biologico. Sono inoltre presenti molte vitamine e antiossidanti e una buona quantità di sali minerali tra cui potassio, ferro, calcio, cromo e magnesio, che ben si adattano ad uno stile di vita attuale dinamico e sportivo. La componente lipidica è la parte maggiore della frutta oleosa: se non si eccede nel consumo, è ottima per tenere basso l’indice glicemico. Una porzione di 30 gr di semi oleosi alla mattina apporta una buona dose di ingredienti anti age, come vitamine e sali minerali, che coprono buona parte del fabbisogno giornaliero. I semi oleosi sono migliori se spellati al momento. Per mandorle, noci e pistacchi, tuffa i gherigli in acqua bollente per 1-2 minuti, scolali ed elimina la pellicina strofinandoli e lasciali asciugare. Per le nocciole invece, sistemale sulla placca foderata di carta da forno e cuocile in forno già caldo a 170°, per circa 10-12 minuti, mescolando. Sfornale, mettile in un telo e lasciale riposare per 5 minuti, poi strofinale: la pellicina verrà via con estrema facilità. Oggi le varietà di semi oleosi a disposizione sono moltissimi, soprattutto con l’importazione di quelli di origine tropicale e permettono di aggiungere una vasta gamma di sapori nuovi alle preparazioni: in particolare si utilizzano in pasticceria e in cucina anacardi, noci di pecan, noci di macadamia, noci del brasile, semi di sesamo e tanti altri ancora.
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