CURIOSITA’

Volete comprare una minestra di pinna di pescecane in scatola, del burro di arachidi, un pappagallo parlante o una camicia sportiva hawaiana? Allora dovete recarvi al Farmes Market di Los Angeles, in California. Questo mercato è talmente ben fornito di cose di ogni genere e originali che ricorda un bazar. 160 punti vendita, fra negozi e ristoranti, dove migliaia di persone comprano oggetti a volte introvabili.

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SALE AROMATIZZATO

  • 2\3 cucchiai abbondanti di sale grosso
  • 1 grosso limone non trattato

Mettere nel tritatutto il sale  e la scorza del limone prelevata con il pelapatate. Stendete il sale al limone in una teglia da forno foderata con carta forno e fate seccare nel forno a 50° per 10\15 minuti. Successivamente versatelo nel vasetto di vetro perfettamente pulito e asciutto.

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LA FOLLE PARTITA DI DEAUVILLE

Montecarlo, Deauville, Cannes…la fantasia del giocatore corre alle case da gioco  che sono state il cuore di queste località. Quante volte questi casinò si sono  invece trasformati in quadrati sui quali si fronteggiavano, in combattimenti spesso drammatici, gli eroi del grande gioco d’azzardo?  Mancava la pubblicità murale, d’accordo, ma noblesse oblige e un grande giocatore non può scendere al livello di un pur intrepido torero o di un pugilatore, anche se campione del mondo. Chi non mancava, invece, era il pubblico: un magico tam tam, comprensibile solo dagli iniziati, diffondeva per le strade, negli alberghi, alle corse, l’informazione: ” Questa sera Vagliano incontra Hennesy….  le Dolly Sister tengono banco….è arrivato Matossian”. E i fans si presentavano all’appuntamento, con lo stesso spirito dei tifosi del Real Madrid in una finale di Champion’s League o degli ammiratori del grande Vasco Rossi che si esibisce allo stadio. Gli spettatori al casinò sono poche decine, naturalmente, ma il giorno dopo tutti i giornali parleranno della grande sfida,  finita col passaggio di una fortuna da un portafoglio ad un altro e nessun’altra atmosfera sarà mai stata tanto densa di tensione come quelle sere in cui, in uno sbigottito silenzio, pallidi voyeurs in smoking avranno assistito alla corsa al massacro dei giganti del tout va. E lo spettacolo raggiunge il massimo dell’emozione perchè nell’arena non ci sono un cristiano e un toro, ma 2 uomini, e il duello è spesso mortale. Sono serate in cui anche l’aria ha la febbre; non si affrontano 2 pugilatori, uno dei quali prevarrà per forza o intelligenza maggiore secondo un ragionevole susseguirsi di eventi e infine la palma andrà al più degno. No: qui tutto è affidato al caso. Un razionalista inorridirebbe, ma quanti di costoro hanno mai messo piede in una casa da gioco? Qui vengono i pazzi, i cavalieri della fantasia, i forsennati disposti a giocarsi la vita sul colore di una carta. Non c’è posto per chi ha i piedi per terra.Il demone del gioco! Sembra un’immagine stiracchiata ad uso dei comitati parrocchiali, la minaccia stereotipata volta a tener lontano il rurale dal tavolo di scopa, il grido d’allarme del moralista che non sa d che colore siano le picche, E  invece, no! Esiste. Ma è come l’amore tenace ” ch’a nullo  amato amar perdona “. Ed è anche come la morte, colpisce a caso. Colpì anche Andrè Citroen che, evidentemente, non era interessato alla vincita al gioco. Guadagnava largamente di che togliersi ogni capriccio, magnate dell’industria com’era, e quindi una spiegazione logica del suo comportamento può solo mettersi in relazione col desiderio di emozioni, se mai può esserci un motivo ispiratore della passione per il gioco. Citroen perse spesso cifre considerevoli, ma la buttò sempre sul ridere: ”  Domani tutti parleranno di me e compreranno più automobili della mia fabbrica “. Era il suo commento abituale, di precursore dei pubblicitari.  Quella sera, una dolce notte d’estate della fine degli anni 20, Citroen si trovò a giocare, da solo, contro Zographos, il numero uno della banda dei greci, un gruppo di giocatori che sfidavano in continuazione l’universo giocante e che, al tavolo da gioco, non avevano paura di nessuno. Gli altri partecipanti alla partita si erano ritirati, chi pago delle perdite, chi in area di parcheggio in attesa di un cambio del vento, ma nessuno aveva abbandonato il suo posto: erano i privilegiati, seduti sulle poltrone di ring che vivevano la sfida al destino lanciata da 2 uomini di ghiaccio. Tutta la Deauville che conta è lì, dietro le transenne, e non si sente volare una mosca. S’ode solo il rumore delle carte sfilate dal sabot, il tintinnio dei gettoni e le magiche parole del rito: ” Carte! Huit a la banque! Baccarà! “. La moglie di Citroen, cui è giunto il sentore della grande partita, ha lasciato il suo tavolo alla Boite del casinò ed è salita sino alla porta del privè, m si è vista respingere da un valletto costernato, ma impegnato a difendere uno dei dogmi  della religione del gioco: le signore non hanno accesso ai tavoli del privè. Ma qualcuno esce dalla sala e la perdita di Citroen comincia ad assumere contorni: si parla di record. Angosciata la donna si rivolge al proprietario del casinò, che non può prometterle altro che farà subito giungere a suo marito il messaggio che la moglie gli affiderà. E la donna scrive nervosamente su un foglio di carta una parola, una parola sola: ” Combien ? ” ( Quanto ? ). E questa l’ambasciata che Cornuchè si appresta a portare al grande industriale.  Una parola che egli ha sentito migliaia di volte, quasi sempre con accenti di disperazione, una parola che è stata il preludio di mille tragedie. Ma quando Cornuchè varca la soglia del privè trova Citroen sui suoi passi. La partita è finita e la risposta al ” Combien’ ” è: ” 13 milioni di franchi “. Un bel po di ville, di scuderia, di panfilo e soprattutto di azienda. ” Madame ” ha una crisi di nervosismo e si aggrappa al braccio di Zographos: ” Rendetegli il suo denaro!”, ma la risposta del greco è fredda e tagliente: ” Signora, se vostro marito mi avesse vinto 13 milioni di chiedereste di ridarmeli?”. Le banche chiederanno i cordoni delle loro borse a Citroen, ma l’industriale supererà il malo passo, anche se, alla fine, dovrà disfarsi della fabbrica. Ma forse il giocatore ha esaudito uno dei suoi desiideri: quello di entrare nella leggenda di Deauville.

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MOUSSE AL CARAMELLO

  • 100  gr di zucchero
  • 3 uova
  • 200 gr di cioccolato al latte
  • 50 gr di burro leggermente salato in piccoli pezzi
  • 20 cl di panna liquida
  • 1 pizzico di sale
  • 3 cucchiaini di gruè di cacao, cioè granella di cacao

Fai bollire la panna. Nel frattempo, in una pentola col fondo spesso, sciogli lo zucchero con 1 cucchiaino di acqua. Leva dal fuoco quando il caramello sarà diventato color ambra. Aggiungi la panna bollente, facendo attenzione agli spruzzi. Mescola bene per ottenere una salsa omogenea. Lascia raffreddare per qualche istante poi aggiungi il  burro. Unisci il cioccolato tagliato a pezzetti nel caramello, lascialo sciogliere per qualche istante poi mescola bene. Separa gli albumi dai tuorli. Batti leggermente i tuorli e aggiungili al cioccolato. Mescola bene. Monta gli albumi  a neve abbastanza ferma con il sale e poi aggiungili delicatamente  al cioccolato con una spatola. Versa la mousse nei bicchierini di vetro, quindi mettili per almeno 6 ore nel frigo. Decora la parte superiore con granella di cacao prima di servire la mousse.

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TOAST AI PEPERONI

Tosta 4 fette di pane integrale in cassetta. Taglia 1 peperone a pezzi e fallo stufare in una padella anti aderente con 2 cucchiaini di olio evo e sale. Appena si sarà ammorbidito, versalo in un piatto con il sugo e tienilo da parte. Nella stessa padella cuoci 4 uova, 1 alla volta, senza rompere il tuorlo.  Aggiusta di sale e pepe. Metti qualche cucchiaino di sugo sul pane. Adagia poi l’uovo e copri con i peperoni cotti.

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COME SFRUTTARE IN MODO CREATIVO LE SAPONETTE

Per sfruttare in modo creativo le saponette assottigliate dall’uso, riducetele in polvere con una grattugia o un mixer elettrico e mettetele in un pentolino da utilizzare solo per questo scopo. Fate sciogliere la polvere a bagno maria e versate il liquido ottenuto in uno stampo cosparso di talco.Potete anche far raffreddare il sapone alcuni minuti e manipolarlo con le mani cosparse di talco quando è ancora morbido. In questo modo potete dargli forme particolari. Fate in fretta, però, perchè il sapone solidifica velocemente. Ricordate che le saponette più sono stagionate più dureranno nel tempo

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CALAMARI SPEZIATI

Taglia ad anelli 4 calamari puliti e dividi i ciuffi a metà. Appassisci una cipolla affettata in una casseruola con un filo di olio, 1 chiodo di garofano e 1 rametto di rosmarino. Aggiungi i calamari, spolverizza con un cucchiaino di paprica o peperoncino e fai insaporire qualche minuto. Versa 200 gr di passata di pomodoro e 1 bicchiere di brodo vegetale, sala, fai bollire e abbassa al minimo. Cuoci semicoperto per 20 minuti. Togli a metà cottura rosmarino e chiodo di garofano. Quando i calamari sono teneri, spegni e completa con prezzemolo e rosmarino.

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IL VIAGGIO DIMAGRANTE di Rosanna Lambertucci

Se c’è un volto televisivo che da sempre è associato alle parole salute e buon gusto è quello di Rosanna Lambertucci. La gran dama del benessere, giornalista, scrittrice e conduttrice tv, ha educato un’intera  generazione di telespettatori a un rapporto sano e felice con il cibo, trasformando l’eterna lotta tra i peccati di gola e le virtù del corpo in un fecondo abbraccio. In questo libro l’autrice rende partecipe il suo vasto pubblico di un nuovo, straordinario metodo dimagrante: perdere peso in sole 6 settimane e imparare, durante la settima, a mantenere i risultati ottenuti. Perchè in anni di esperienza ha imparato che non ha senso sottoporsi a sacrifici e rinunce se  poi non si riesce a perdere a prendere l’abitudine, il buon vizio, di uno stile di vita capace di farci restare sempre in forma. Quello che rende poi questo libro ancora più unico è il fatto che la Lambertucci ha provato tutto direttamente sulla sua pelle. Si è inoltrata insomma in questo viaggio dimagrante annotandosi giorno per giorno gioie e difficoltà. UN taglio personale che rende finalmente anche il lato umano della dieta, e non la riduce a una fredda sequenza di ricette e consigli. La più brava divulgatrice dell’alimentazione regala così ai lettori la possibilità concreta di realizzare un sogno: essere più sani e più belli, per sempre.

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PESCATRICE AL CARTOCCIO CON FANTASIA DI VERDURE

  • 600 gr di rana pescatrice pulita e tagliata a cubetti
  • 2 cipollotti
  • 2 zucchine
  • 2 pomodori
  • 2 carote
  • 20 olive
  • 1 cucchiaino di capperi
  • 3 rametti di timo
  • 1 rametto di rosmarino
  • 1 foglia di alloro
  • aglio
  • sale
  • peperoncino
  • succo di limone
  • olio

Distribuisci su un foglio di carta forno la pescatrice, i cipollotto e l’aglio tritati, le carote e le zucchine a julienne e le olive. Unisci sale, peperoncino, erbe, succo di limone e un filo di olio. Mescola, copri con un altro foglio di carta forno e sigilla i bordi. Cuoci in forno a 180° per 15 minuti. Apri il cartoccio, elimina le erbe, sgocciola pesce e verdure, unisci i pomodori a dadini conditi con poco olio, 1 cipollotto tritato, i capperi sgocciolati, sale e peperoncino. Servi su pizza bianca.

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